Monday, 22 December 2014

Sentiero dello Spirito, Majella, Abruzzo


SENTIERO DELLO SPIRITO

PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA, ABRUZZO

Serramonacesca – Sulmona  85 km da 400 m a 2000 m slm

Click here for the English version: Spiritual Trail (EN)


PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA



La crescente curiosità nei confronti della Leyline dell'asse San Michele/Apollo che collega l'Irlanda e la Grecia, attraversando l'Abruzzo, si riflette in un vero e proprio interesse verso le vite e le passioni dei monaci Celestini del tredicesimo secolo.

Chiamatela come meglio credete, una Leyline, la “via della luce” o semplicemente il sentiero dei pellegrini e pastori guidati dalle costellazioni, certo è che la connessione tra i luoghi in cui sorgono gli eremi della Majella e la “via della luce” rappresenta una motivazione più che valida per spronare chiunque a recuperare lo zaino dall'armadio e mettersi in cammino per 4 giorni immergendosi a capofitto nel Sentiero Spirituale nelle montagne del Parco Nazionale del Majella.


LA MAJELLA


La Majella è un luogo di un'intensità spirituale sconcertante e si trova in Abruzzo. L'Abruzzo, isolato da secoli grazie alla sua imponente barriera naturale, rappresenta il cuore degli Appennini e la regione più montuosa  d'Italia.  La Majella viene chiamata sia  la “Montagna Sacra” che la “Madre Majella”, nomi che lasciano trasparire un'immagine magica e che sviliscono la reputazione di una terra di selvaggia ostilità, di inverni aspri e di suolo spietato.

PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA


La leggenda narra che la Majella venne formata quando Maya, la dea della Terra,  era intenta a raggiungere una delle cime della montagna alla ricerca di un'erba speciale che guarisse il figlio gravemente malato. La storia vuole che Maya fallì nell'impresa e  il suo povero figlio morì lasciandola in uno stato di profondo sconforto che provocò la rottura del suo cuore. Maya riapparse  nella sola forma della rotonda montagna della Majella, la bella addormentata dell' Abruzzo, sollevandosi rapidamente dalla pianura alla cima della montagna.

Chiamare la “Madre Majella”semplicemente una montagna  non le da il giusto credito. La Majella è un complesso montuoso composto splendidamente da 30 cime di oltre 2000 metri e 75 colline. La sua forma di balena non è facilmente distinguibile da lontano, ciò è dovuto al fatto che le sue cime rimangono molto nascoste e il suo aspetto cambia in base alla luce e alle stagioni.

La Majella viene considerata da molti  imponente, imprevedibile e inabitabile, ma indiscutibilmente trattiene un'aura di bellezza incontenibile, di spaziosità, e di pace, che fa sobbalzare il cuore ed innalzare gli animi.

Saranno state quindi solamente la sua bellezza, le alte cime, le spettacolari gole e le affascinanti labirintiche caverne calcaree ad attirare per secoli eremiti, pellegrini e viaggiatori? O c'è qualcos'altro? Una forza magnetica, un'energia, una ley line che li ha spinti?


IL SENTIERO DELLO SPIRITUALE


Il sentiero dello spirituale attraversa la landa selvaggia della Majella e le montagne del Morrone per 85 km partendo dal piccolo paesino di Serramonacesca (la terra dei monaci) sul versante nordorientale fino allo storico paese di Sulmona, nel lato centro occidentale. E' un antico percorso che unisce gli eremi dei monaci celestini della Majella, alcuni di essi non sono altro che semplici caverne dotate di letto e altare ritagliati dalla roccia, altri invece, come l'eremo di Santo Spirito, datato intorno al dodicesimo secolo, è una struttura elaborata costruita nella roccia di una gola profonda.

Il sentiero inizia e finisce a un'altezza di circa 400 m slm, ma lungo i suoi 85 km ci si ritroverà a scalare tre delle principali cime, la più alta di oltre 2000 m slm, precipitando poi nelle gole di due valli spettacolari. Si verrà accompagnati da vorticose acque dei fiumi di montagna, vagando con i lupi e gli orsi dei boschi e camminando in mezzo a mandrie di cavalli selvaggi delle alte pianure. Durante il sentiero gli scenari faranno trattenere il fiato e difficilmente si incroceranno altri escursionisti.

I pernottamenti saranno una combinazione di campeggi liberi con la propria tenda, oppure al riparo  nei rifugi, o ancora, se si sentirà il bisogno di un po' di coccole si può cedere alla tentazione di un lussuoso B&B  nella località termale di Caraminico.


MAJELLA-MORRONE


COME ARRIVARE


Abbiamo scelto di percorrere il sentiero da est a ovest, partendo da Serramonacesca terminando a Sulmona per la semplice ragione che ci risultava più comodo il ritorno da Sulmona verso Serramonacesca che il contrario.

Come arrivare a Serramonacesca: Ryanair (http://www.ryanair.com)  voli regolari su Pescara che si trova a soli 30 km da Serramonacesca.  Corse giornaliere di autobus e treni da Pescara a Chieti Scalo:  Arpa (http://www.arpaonline.it) per gli autobus, Trenitalia (http://www.trenitalia.com)  per i treni. 

Gli autobus di Arpa fanno due corse giornaliere da Chieti Scalo a Serramonacesca, si possono vedere gli orari dal sito. 

Se si dovesse preferire fare scalo su Roma, ci sono autobus che collegano Roma Tiburtina a Chieti Scalo durante la giornata per un costo di circa 15 euro e una durata di 2,5 ore. 

Alloggiando al campeggio Kokopelli di Serramonacesca, si può chiedere il trasferimento da Pescara (35€) o Chieti Scalo (25€).


Dove alloggiare a Serramonacesca: Campeggio Kokopelli, al confine del Sentiero dello Spirituale, rappresenta un'ottima soluzione per campeggiare in tenda o più comodamente in camere o tende a campana (www.kokopellicamping.it); Ostello San Liberatore, ubicato nel cuore del paese di Serramonacesca, dispone di camerate da condividere (www.ostellosanliberatore.com); B&B Le Pietre Ricce, vicino a Roccamontepiano, dal sentiero dista un'ora di cammino in mezzo alle colline. (www.lepietrericce.it)


Primo Giorno

Da Serramonacesca a Roccamorice 20 km, 

400 – 950 m slm (1097m salita, 682m discesa)


EREMO DI SAN ONOFRIO (Serramonacesca)
Monasteri, eremi, grotte: Abbazia di San Liberatore, Eremo di San Onofrio, Grotta San Angelo. 
Terreno: boschi di faggi, pianure e gole. 
Punti d'acqua: Fonte San Onofrio, Fosso San Angelo
Pernottare: B&B Santo Spirito Roccamorice (http://montabruzzo.abruzzen-online.de) nelle prossime vicinanze del Sentiero dello Spirituale, sopra l' Eremo San Bartolomeo. In alternativa, aggiungendo 5 km alla camminata, campeggiare liberamente nei boschi oltre l'eremo.


Secondo Giorno

Da Roccamorice al Rifugio di Marco 20 km,  820 - 1700m slm (1370m salita, 610m discesa)


EREMO DI SAN BARTOLOMEO


Monasteri, eremi, grotte: eremi di San Bartolomeo, Santo Spirito e San Giovanni
Terreno: boschi di faggi, fiumi  e gole. 
Punti d'acqua: Fonte Santo Spirito, Fosso Santo Spirito, Fonte Centiata (segnalata lungo il sentiero verso il rifugio di Marco)
Pernottare: Rifugio di Marco


Terzo Giorno

Da Rifugio di Marco a Caramanico Terme 12km, 1700 - 600m slm (210m salita, 1273m discesa)


CARAMANICO TERME
Monasteri, eremi, grotte: eremi di San Onofrio,valle dell'Orfento
Terreno: boschi, fiumi  e gole. 
Punti d'acqua: fiume Orfento
Pernottare:  Caramanico Terme è un paese di medie dimensioni, con diverse possibilità di alloggio, da un centro benessere termale Luxury a campeggi e hotel. 
Consigliati: campeggi e camerate alla Casa del Lupo (www.majambiente.it) anche punto di informazioni del Parco; B&B Antico Borgo nel centro storico (http://www.anticoborgobb.it)


Quarto giorno

Da Caramanico Terme a Eremo San Pietro 18km, 450 - 2000m slm (1700m salita, 670m discesa)


MONTE MORRONE


Monasteri, eremi, grotte: eremo San Pietro
Terreno: boschi, pianure,  vette di montagna  e gole. 
Punti d'acqua: paese di San Vittorino, fonte Della Casetta nei boschi che precedono l'eremo di San Pietro
Pernottare: campeggio libero nei boschi vicino alle sorgenti d'acqua della fonte della Casetta,  appena prima di raggiungere San Pietro


Quinto Giorno

Da Eremo San Pietro a Badia Morronese, Sulmona 15km, 1400 - 400m slm (370m salita, 1340m discesa)


EREMO DI SAN PIETRO


Monasteri, eremi, grotte: eremi San Pietro e San Onofrio, Badia Morronese
Terreno: boschi e sentieri tracciati
Punti d'acqua: Sulmona
Ritorno da Sulmona a Serramonacesca: corse regolari di treni tra Sulmona e Chieti per 5 € a persona, la stazione dei treni dista 7 km a piedi dalla Badia Morronese, un luogo che merita di essere ricordato, appena prima di un altrettanto meritevole birra al piccolo bar vicino il monastero.


LE MAPPE


La mappa ufficiale del Parco in scala 1:50,000 puo' essere acquistata in qualsiasi centro di informazioni del Parco, oppure online al  http://www.majambiente.it/Carta-dei-sentieri.htm. Una versione della mappa interattiva online si trova sul sito del Parco http://www.parks.it/parco.nazionale.majella/Emap.php

Una mappa più dettagliata dei sentieri (1:25,000) puo' essere acquistata online da Edizioni il Lupo: http://eshop.edizioniillupo.it/store/product_info.php?products_id=1124 

Per quanto riguarda il dispositivo di navigazione satellitare, c'è il Trek Mappa Italia di Garmin, che, sebbene costi 180 €, copre tutti i principali sentieri delle regioni di Italia, incluso la Majella.  Può essere acquistato dal sito della Garmin al https://buy.garmin.com/en-GB/GB/maps/on-the-trail-maps/topo-pro/trekmap-italia-v3-pro/prod113579.html

Una scelta più economica è rappresentata dalla mappa digitale della Majella, ottima nel suo genere e compatibile con i dispositivi Garmin, acquistabile per 60€ da Digital Walking Maps al http://digitalwalkingmaps.eu/South_italy_map/south_italy_map.html#majella2


QUANTO DURA CI VUOLE?


EREMO DI SANTO SPIRITO
Sebbene abbiamo completato il percorso in 4 giorni e 3 notti, consigliamo di prendersi più tempo per apprezzare più in tranquillità lo scenario, i paesini e ovviamente gli eremi. Questi ultimi sono strutture affascinanti: alcuni, come quello di Santo Spirito, sono molto elaborati. Ci si puo' impiegare tranquillamente un'ora o due per percorrere il labirinto di corridoi, celle e stanze.

EREMO DI SAN GIOVANNI
Altri, come ad esempio quello di San Giovanni, sono difficili da raggiungere poiché nascosti da gole ripide e rocciose, con ingressi tanto stretti da richiedere un equilibrio stabile e il non soffrire di vertigini.

Cinque giorni e quattro notti sarebbe l’ideale.



QUANDO


L'inverno sulla Majella può essere aspro e molti sentieri innevati tra Novembre e Marzo.  Sebbene diversi tratti si trovino all'ombra dei boschi, molti altri sono nelle piane aperte. 
Agosto, quando le temperature possono raggiungere facilmente i 30/40 gradi celsius, il caldo può rendere la camminata piuttosto faticosa. Le alte temperature aumenterebbe la necessità di acqua e pertanto un conseguente aumento di peso da trasportare nello zaino già di per sé pesante. Inoltre  alcune fonti d'acqua sono distanti tra loro.

L'inizio di primavera, Marzo e Aprile, è un periodo dell'anno stupendo che vede le colline scrollarsi di dosso il peso dell'inverno e la natura riesplodere di nuova vita. Non è escluso però che vi sia umidità in questo periodo.

La scelta migliore è quindi intraprendere il sentiero a Maggio, Giugno, inizio Luglio, Settembre e Ottobre. Noi abbiamo scelto l'ultima settimana di Settembre e d è stato semplicemente perfetto.


B&B, CAMPPEGGI E RIFUGI NELLA MAJELLA


Ci si può accampare liberamente dove più si preferisce lungo il sentiero, l'importante è essere rispettoso dell'ambiente e della fauna selvatica e lasciare tutto esattamente come lo avete trovato quando partite la mattina alla volta di rimettersi in marcia.


MAJELLA-MORRONE, RIFUGIO LACCIO ROSSO


Non si deve comunque dimenticare che si sta condividendo lo spazio con gli abitanti della Majella, che includono ovviamente lupi e orsi, quindi mettere i rifiuti e il cibo fuori dalla portata degli animali. 

Ci sono diversi rifugi lungo il sentiero in cui si è i benvenuti a  pernottare. Molti hanno un camino, tavolo e sedie, altri hanno una legnaia ma in generale ognuno raccoglie la  legna di cui ha bisogno. Altri ancora hanno un basico giaciglio per dormire ma bisogna essere pronti a dormire sul pavimento (oppure accamparsi fuori nella propria tenda). Meglio evitare qualsiasi materasso, a meno che non si voglia passare la notte con un numero indefinito di visitatori che pizzicano e che sono riluttanti ad andarsene.  Se invece ci si vuole abbandonare a un meritato relax lungo il sentiero, si può approfittare del lusso di un hotel o di un B&B a Roccamorice o nella località termale di Caramanico Terme.


ACQUA


Ci sono molti fonti d'acqua potabile lungo il sentiero, perfettamente sicure da bere. Ce ne sono addirittura alcune investite di una qualità curativa, la fonte di San Onofrio a Serramonacesca è un esempio. Spesso vengono segnalate sulla mappa e/o direttamente sul sentiero. Le acque dei ruscelli che si incontrano lungo il percorso sono altrettanto pulite e fresche. Amiamo bere direttamente dai fiumiciattoli,  e spesso lo abbiamo fatto, ma per una totale sicurezza si può ricorrere a una pastiglia purificante.


VALLE DELL'ORFENTO


Siccome dovrai trasportare e rifocillarti di acqua durante il sentiero, è raccomandabile avere 2 riserve d'acqua di 2-3 litri. Non si deve sottovalutare la quantità di acqua di cui c'è bisogno perchè sarà necessaria alla volta di cucinare, oltre naturalmente per soddisfare la sete che si farà sentire durante le lunghe salite previste lungo il sentiero.


GLI EREMITI E I MONACI CELESTINI
LA STORIA DIETRO IL SENTIERO


Le mie ricerche sulla Leyline lungo l'asse di San Michele/Apollo mi hanno portato non solo di fronte agli eremi, ma anche a draghi, miti e leggende, Cavalieri Templari, pagani e arcangeli. Alla Majella ho potuto trovare numerosi miti e leggende che raccontavano di Templari e di Dei pagani. Data la criticità della teoria della Leyline dedicata all'Arcangelo Michele, la preferisco mettere da parte per ora perché l'informazione è limitato. Passerò quindi agli eremiti, essendo meglio documentati, in particolare da Pietro di Morrone che, per la semplice ragione che stava per diventare Papa Celestino V e il padre fondatore dell'ordine religioso dei monaci Celestini, ho potuto seguire le vicende della sua vita, sia letteralmente attraverso il Sentiero dello Spirituale della Majella, sia leggendo gli scritti che le narrano.


STATUA DELL'ARCANGELO MICHELE, GROTTA SAN ANGELO, LETTOMANOPELLO


Per capire a pieno il fenomeno degli eremiti, dobbiamo tornare nel quarto o quinto secolo con San Onofrio (o Onophrius), di cui alcuni degli eremi della Majella sono dedicato. Onophrius visse nel tempo in cui la Cristianità stava emergendo in quanto fede dominante nell'Impero Romano, periodo nel quale molti Cristiani vennero ispirati a vivere la propria vita in solitudine e in preghiera, in costante  penitenza in nome dell'amore di Dio. Onophrius visse una vita da eremita per 70 anni, girovagando nelle aspre terre desertiche dell'Egitto settentrionale, coperto solo dai suoi lunghi capelli e un perizoma di foglie, come raffigurato nella statua dell'eremo di Serramonacesca. 

Le voci che raccontavano la sacrificata vita di Onofrio si sparsero in lungo e in largo per il Medio Oriente e in tutta Europa, e vennero costruite molte chiese e monasteri in suo onore. La lunga lista dei luoghi in cui è stato raffigurato, tra gli altri, include Polonia, Russia, Gerusalemme, Germania, Turchia e, ovviamente, l'Italia e la Majella. Il giorno in cui viene celebrato è il 12 Giugno, data della sua morte, giornata di festa nel paese di Serramonacesca, da dove inizia il nostro viaggio.

EREMO DI SAN ONOFRIO (Serramonacesca)
Dalla vita di San Onofrio facciamo un balzo in avanti di 700 anni fino al tredicesimo secolo incontrando l'eremita Pietro di Morrone. Nato nel 1215 in un'umile e modesta famiglia di Sant'Angelo Limosano, nelle vicinanze del Molise, Pietro divenne un monaco Benedettino nella sua tarda adolescenza. Verso i vent'anni decise di lasciare il monastero per vestire i panni di eremita in una grotta sul Monte Morrone della Majella. Condusse una vita pia, digiunando ogni giorno eccetto la domenica, vestito di una maglia di tessuto di crine, irruvidita da nodi e da una catena di ferro che avvolgeva il suo corpo scheletrico. Dedicava interamente le sue giornate, e molte notti, a pregare e lavorare.

La solitudine nella vita di Pietro però non durò a lungo. Quando la notizia della sua santa devozione  si diffuse, altri fedeli cercarono di seguirlo ed imitarne la condotta. Pietro quindi si ritirò in un'ancora più selvaggia e inaccessibile grotta della Majella (Eremo di San Giovanni), ma nel contempo una comunità di compagni eremiti si stava sviluppando sulla Majella, crescendo incessantemente. Al momento della sua morte, nel 1296 ebbe stabilito l'ordine religioso dei monaci Celestini con 600 monaci e 36 monasteri.

Il tardo 1200 fu campo di battaglia di una controversia politico religiosa che vide  Francia, Inghilterra e la Spagna Aragonese da un lato, e  il Papato in carica dall'altro impegnati in un aspro conflitto. Fu durante questo tumulto che la vita di Pietro venne ribaltata,  negli ultimi anni della sua vita. Nel 1292 il regnante Papa Nicola IV morì e il clima di lotte interne tra cardinali e le loro congregazioni fu un ostacolo  nel raggiungere un accordo della conclave sull'elezione di un Papa per ben due anni .

Dopo il lungo periodo d'impasse, l'agitazione tra le fazioni rivali divenne ancor più seria e l'elezione legittima di un Papa  sempre più urgente. Nel mezzo di questo caos il potente Cardinal Orsini riportò  che Dio gli disse di elevare al papato un pio eremita, pena un castigo divino. La richiesta venne esaminata dalla conclave, oramai esausta, e l'elezione ebbe luogo con votazione segreta. Chi mai avrebbe potuto essere meglio controllabile e manipolabile se non un “anziano sempliciotto e quasi analfabeta eremita Benedettino?”, fu il pensiero della Conclave. 

EREMO DI SAN PIETRO
Pietro , all'età ormai di 79 anni, sebbene riluttante, lasciò la sua amata Majella e con le lacrime agli occhi accettò la decisione della conclave divenendo Papa Celestino V, in nome della volontà di Dio. Non venne incoronato a Roma ma bensì nella più famigliare chiesa di Santa Maria Collemaggio nella città dell'Aquila in Abruzzo, una chiesa che aveva fatto costruire molti anni prima, su richiesta della Vergine Maria che gli apparve in sogno. 

Pietro fu un Papa debole e inefficace intrappolato all'interno di un potere gestito dal sistema ecclesiastico, commise molti errori nei soli cinque mesi del suo papato. Improvvisamente espresse il desiderio di dimettersi e, probabilmente, manipolato dall'astuto avvocato canonico Cardinal Caetani (il quale seguì a Celestino V come  papa Bonifacio VIII), consegnò le dimissioni, ritornando ai suoi abiti da eremita e tornando sui suoi passi nella solitudine della profondità della Majella.

La legittimazione delle sue dimissioni fu però messa in discussione e Bonifacio diede ordini di arrestarlo. Celestino scappò alla cattura nei monti della Majella in cui rimase per diversi mesi prima di tentare la fuga in Grecia con l'aiuto dei suoi amici e compatrioti. Venne infine catturato ai piedi del Monte Gargano in Puglia, nell'Italia Meridionale, e consegnato nelle mani di Bonifacio VIII che confinò il povero anziano in un'umida e scura cella nel castello di Fumone, vicino Anagni dove Celestino morì (o forse assassinato) all'età di 81 anni.

Nel 1313 San Pietro venne santificato e i suoi resti  trasferiti nella chiesa di Santa Maria Collemaggio a L'Aquila, dove si trovano tuttora. Nonostante i molti danni subiti dalla Basilica (ad oggi)  per via del terremoto del 2009, i resti di San Pietro rimasero miracolosamente intatti. 


Una volta al corrente del contesto di tutto ciò che è accaduto, il Sentiero dello Spirituale non può essere considerato una qualsiasi escursione di più giorni, nonostante attraversi scenari spettacolari che lo rendono assolutamente meritevole. E' anche un viaggio attraverso il tempo e la storia in cui ti ritrovi avvolto e completamente assorbito, senza fiato.


MAJELLA-MORRONE





Wednesday, 5 November 2014

ROSEHIP SYRUP


A LITTLE BIT OF SWEET WINTER GOODNESS





Rosehips, glorious colour at a time when all is beginning to fade and die.  Rosehip syrup, glorious sweet nectar with oodles of vitamin C for the cold days, long nights, snotty noses and rasping throats.

Dollop it on your breakfast porridge or baked rice pudding, drizzle it over ice-cream, stir it into yoghurt.  Add a spoonful to a cup of hot lemon juice or into your favourite smoothie.

Forget about the sugar content, we all need a bit of something naughty every now and then.  That's what winters are made for.


What you need:


1kg rosehips
1.25 litres water
325g sugar for each 500ml of juice

Doubled up muslin for straining (or two stockings, or anything you have lying around that you can make into a straining bag - I use an old net curtain, folded over twice with a piece of twine sewn round the edge that pulls it into a drawstring bag.  Perfect as it can be rinsed out and re-used).


Easy to make straining bag


What you do:


1.  Sterilise your containers.
2.  Roughly chop the rosehips - use an electric chopper if you can - put in a saucepan
3.  Add the water to the rosehips, bring to the boil and then simmer for 15 minutes
4.  Pour the mixture into your straining bag suspended over a bowl and leave for at least 30 minutes
5.  Squash down the pulp to get out every last drop of the rosehip goodness

6.  Measure your juice, put in a saucepan with 325g of sugar for every 500ml of juice extracted
7.  Stir well and bring slowly to the boil, gradually allowing the sugar to dissolve
8.  Boil well for 3 - 4 minutes, skimming off any scum
9.  Pour straight into your prepared jars, store and enjoy







* Recipe comes via River Cottage

Wednesday, 8 October 2014

THE SPIRITUAL TRAIL: a journey through time and wilderness

THE SPIRITUAL TRAIL 
MAJELLA MOUNTAINS, ABRUZZO, ITALY

Serramonacesca - Sulmona
85km from 400m to 2000m asl

www.kokopellicamping.co.uk

Clicca qui per leggere in Italiano:  Sentiero dello Spirito



A growing curiosity into the ley line of the St Michael/Apollo axis that crosses Abruzzo as it travels between Ireland and Greece, sparked more than a passing interest in the lives and paths of the Celestine monks of the thirteenth century.  Call it what you will: a ley line, the “path of light”, or simply the trail of pilgrims and shepherds as they chart their wanderings by the constellations of the stars, the connections between the hermits of the Maiella and the “path of light” were enough to fuel that curiosity, pack enough kit for four days and take off in their footsteps along the Spiritual Trail over the mountains of the Majella National Park.

The Majella

An intensely spiritual place, the Majella (pronounced, and often spelled, Maiella) is within the south-central Italian region of Abruzzo.  Abruzzo, isolated for centuries because of its formidable natural defences, is the heartland of the Apennines mountains and the most completely mountainous region of Italy.  


The Majella has been called, in equal measure, the “Sacred Mountain” and the “Mother Majella”, names that conjure up pictures of a quiet magic yet hides its reputation as a hostile wilderness with fierce winters and unforgiving terrain.  

According to legend, the Majella was formed when Maya, the Goddess of the Earth, came to its peaks seeking a special herb to heal her sick son, but she failed to reach the top before he died.  Dying in deep sorrow, her heart broken for her loss, Maya reappeared in the unique form of the rounded Majella, the sleeping beauty of Abruzzo, that rises up quickly from lowland to mountain top.

To call the Mother Maiella a mountain oversimplifies it.  The Majella is a fantastically complex clustering of 61 peaks of over 2000m, and 75 lower lying hills.  Its whale-like shape is not easily understood from afar as her peaks remain largely hidden and her aspect constantly changes with the light and the seasons.  

Variously and simultaneously considered imposing, unpredictable and uninhabitable, the Majella ultimately retains an aura of phenomenal beauty, space and peace, capable of making your heart swell and soar over and over again.  But is it simply her beauty, high peaks, spectacular gorges and fascinating labyrinth of limestone caves that has drawn hermits, pilgrims and travellers for centuries?  Or is there something else, something more?  A magnetic force, an energy, a ley line, that pulled them all in?  

The Spiritual Trail


The Spiritual Trail crosses the wilderness of the Majella and the Majella Morrone for 85km from the small village of Serramonacesca (“the land of the monks”) on the north-eastern slopes, to the historical town of Sulmona on the mid-western side.  

It is an ancient trail linking the key Celestine hermitages (eremi) of the Majella, some are still nothing more than simple caves with a bed and altar chipped out of the stone, others like the eremo Santo Spirito have, from around the XII century, become elaborate structures built into the rock of the deep gorges.  

The trail starts and finishes at an elevation of around 400m asl, but throughout it’s 85km length you will scale three major peaks, the highest at just over 2000m asl, and steeply descend into the gorges of two spectacular valleys.  

You will follow the tumbling waters of mountain rivers, wander amongst wolves and bears of the forests and walk amongst wild horses on the high plains.  Throughout your journey the views are breathtaking and you will barely see another soul.  


Your accommodation will be a combination of wild camping in your own tent, sleeping in a rifugio (below) and, should you wish it, a bit of luxury in a B&B as you overnight in the spa town of Caraminico. 



THE ROUTE


We chose to go from east to west, starting from Serramonacesca and finishing in Sulmona, for the simple reason that it was far easier for us to get back to Serramonacesca from Sulmona, rather than the other way round.  

How to get to Serramonacesca:  Ryan Air (http://www.ryanair.com) has regular flights to Pescara which is only 30km from Serramonacesca.  Buses and trains run from Pescara to Chieti Scalo:  Arpa (http://www.arpaonline.it) for buses, Trenitalia (http://www.trenitalia.com) for trains.  

Arpa buses run twice daily from Chieti Scalo to Serramonacesca, timetables can be viewed online from Arpa as above.  

If its easier for you to fly into Rome, buses between Rome Tiburtina and Chieti Scalo run throughout the day, take only 2.5 hours and cost around 15€.  Again, see Arpa for timetables.

If you stay at our campsite, Kokopelli Camping in Serramonacesca (see below), we will do transfers from Pescara (35€) or Chieti Scalo (25€).  For our guests, we are also happy to go through the route with you and give you advice plus (for a small fee) telephone/emergency support along the way.

Where to stay in Serramonacesca:  

Our campsite, Kokopelli Camping, just off the Spiritual Trail, has excellent facilities for camping as well as having for hire "glamping" style bell tents and €1 per night ordinary tents.  We can also help our guests out with equipment should it be needed.  If you don't want to camp, we also have rooms available, plus a town house in the historic centre of the village (all info on our website: www.kokopellicamping.co.uk 

Day 1, Serramonacesca to Roccamorice

20km, 400 - 950m asl (1097m ascent, 682m descent)

Monasteries, hermitages & caves:  Abbazia di San Liberatore, Eremo di San Onofrio (opposite), Grotta San Angelo
Terrain:  Beech woods, open plains & gorges
Water points:  Fonte San Onofrio, Fosso San Angelo
Where to stay:  B&B Santo Spirito Roccamorice (http://montabruzzo.abruzzen-online.de) is immediately on the Spiritual Trail just above the Eremo San Bartolomeo.  Alternatively, extend your day an extra 5km and wild camp in the woods beyond the eremo.


Day 2, Roccamorice to Rifugio di Marco
20km, 820 - 1700m asl (1370m ascent, 610m descent)


Monasteries, hermitages & caves:  eremi San Bartolomeo (above), Santo Spirito and San Giovanni
Terrain:  Beech woods, rivers & gorges
Water points:  Fonte at Santo Spirito, fosso Santo Spirito, Fonte Centiate (signed en route to rifugio di Marco
Where to stay:  Rifugio di Marco



Day 3, Rifugio di Marco to Caramanico Terme
12km, 1700 - 600m asl (210m ascent, 1273m descent)

Monasteries, hermitages & caves:  eremo San Onofrio, Orfento valley
Terrain:  Woods, rivers and gorges
Water points:  Orfento river

Where to stay:  Caramanico Terme (opposite) is a reasonable sized town with accommodation ranging from a luxury thermal spa to camping and hostels.  

The following can be recommended:  camping & hostel type accommodation at Casa del Lupo (www.majambiente.it), which is also a key visitor centre to the Park, B&B Antico Borgo in the historic centre (http://www.anticoborgobb.it)


Day 4, Caramanico Terme to Eremo San Pietro
18km, 450 - 2000m asl (1700m ascent, 670m descent)

Ascending Monte Morrone

Monasteries, hermitages & caves:  eremo San Pietro
Terrain:  woods, open plains, mountain summit, gorges
Water points: village of San Vittorino, fonte della casetta in the woods just before eremo San Pietro
Where to stay:  wild camp in the woods close to the water source of fonte della casetta just before reaching San Pietro


Day 5, Eremo San Pietro to Badia Morronese, Sulmona
15km, 1400 - 400m asl (370m ascent, 1340m descent)


Monasteries, hermitages & caves:  eremi San Pietro (above) and San Onofrio, Badia Morronese
Terrain:  woods and tracks
Water points:  Sulmona

Travel from Sulmona back to Serramonacesca:  trains between Sulmona and Chieti run regularly throughout the day for around 5€ per person.  The train station is a 7km walk from the Badia Morronese, a point worth remembering before you have your second celebratory beer at the little bar next to the monastery!


FURTHER DETAIL


Maps

The official map of the Park:

Online version:  http://www.majambiente.it/file/majelland25000_web_download2016.jpg

Purchased from any of the visitor centres:  http://www.majambiente.it/index.php?c=3

If you book accommodation with us, for the cost of the postage we can send one to you.


How long to take

Although we completed the trail in 4 days and 3 nights, to fully appreciate the scenery, the villages you pass and, of course, the eremi themselves, we do recommend taking longer.  Indeed, other people (fit, experienced hikers) who have completed the trail have said that 4 days is too tough given the wild nature of the terrain.

The eremi are fascinating structures.  Some, such as Santo Spirito (opposite), are quite elaborate and warrant at least an hour or two wandering the labyrinth of corridors, cells and rooms.  

Others, such as San Giovanni (opposite), are tricky to get to as they are hidden within steep, rocky gorges with narrow approaches requiring sure-footedness and a head for heights.  Five days and four nights would be ideal.

When to do it

Winters on the Majella can be harsh and much of the route will be snow bound between November and March.  Although much of the route is in the dappled shade of the woods, a lot is on open plains.  August, when temperatures can easily reach 30 - 40 degrees celsius, will be far too hot to make the route comfortable.  You will also need more water, which will mean carrying extra weight in already heavy packs as the water points are, at times, far apart.  Early spring, March and April, is a beautiful time with the hills finally shaking off the weight of winter and everything is bursting into glorious life.  However, it can be wet at this time.  

The optimum time, therefore, for taking the trail is either May, June, early July, September and October.  We chose the last week of September and this was just perfect.


B&Bs, wild camping & rifugio (mountain huts) in the Majella

So long as you’re sensitive as to where you stay, and leave without a trace in the morning, you can pitch up along the route.  Be aware, however, that you will be sharing your space with the wildlife of the Majella, which does include wolves and bears, so keep your food and rubbish away.  With so many nocturnal animals, nights can be noisy!  

Wild camping on the Morrone, next to the rifugio Laccio Rosso

There are a number of rifugio along the way where you are more than welcome to stay.  Most have fireplaces and a table and chairs.  Some have a store of wood, but generally you will have to collect your own.  Some have basic bunks for sleeping, but be prepared to bed down on the floor (or pitch your tent outside).  Any mattresses are best avoided or you may find your sleeping bag becomes host to a number of itchy visitors who will be reluctant to leave!

If you’d rather break your journey with the luxury of a hotel or B&B, you will pass close to the small village of Roccamorice and go throughout the spa town of Caramanico Terme. 


Water

There are a number of drinking fountains (fonte) along the route utilising mountain springs, these are perfectly safe to drink.  Indeed some, such as the waters at San Onofrio in Serramonacesca, are said to have health giving benefits.  These are often marked on the map as “fonte”, or with a sign post directing the way.  

The Orfento Valley, Caramanico

The waters from the tumbling streams that you will cross are clean and fresh.  We are happy to drink directly from these, and have done so many times, but, to be safe, you may want to add a purifying tablet.

As you will be collecting and carrying your water, it is recommended that you take two x 2-3 litre water bladders.  You will need water for cooking as well as drinking.  The route involves long climbs in places, so don’t underestimate the amount you will need to drink.


THE HISTORY BEHIND THE TRAIL


The Hermits and the Celestine Monks

My journeys of ley line research along the St Michael/Apollo axis have taken me not only to the hermits, but to dragons, myths & legends, Knights Templars, pagans and archangels.  Knights Templars and pagan worship I have found in the Majella, myths and legends a plenty.  As critical as the Archangel St Michael is to the theory of ley lines, I shall park him for now.  

Statue of the Archangel St Michael in the Grotta San Angelo, that can be found
on the Spiritual Trail as it passes Lettomanoppello

The hermits, on the other hand, being better documented, particularly Peter of the Morrone who, for the simple reason that he was to become Pope Celestine V and the founding father of the religious order of the Celestine monks, I could follow, both literally across the Spiritual Trail of the Majella and through the written history of his life.  

To fully understand the phenomenon of the hermits, we start our journey in the 4th or 5th century with San Onofrio (or Onophrius), of which three of the Majella hermitages are dedicated.  Onophrius lived at the time when Christianity was emerging as the dominant faith of the Roman Empire, a period when many Christians were inspired to live a life of solitude in prayer and penance for the love of God.  

Onophrius lived his hermit life for 70 years, dwelling in the harsh environment of the desert of Upper Egypt dressed in nothing but his long hair and a loin cloth of leaves, the figure that you see in the eremo in Serramonacesca (opposite). 

Word of the way of life of Onuphrius spread across the Middle East, Eastern and Western Europe, where many churches and monasteries have been built in his honour.  The long list where he is depicted, amongst many others, include Poland, Russia, Jerusalem, Germany, Turkey and, of course, Italy and the Majella.  His feast day is marked on June 12, the date of his death, which is celebrated every year in the Majella village of Serramonacesca where we begin our travels.

From the life of San Onofrio, we jump about 700 years to the 13th Century and the life of the hermit, Pietro (or Peter) of the Morrone.  Born in 1215 to a poor and humble family in Sant’Angelo Limosano in neighbouring Molise, Pietro became a Benedictine monk in his late adolescence, but left the monastery in his early 20s to pursue life as a hermit in a cave on Mont Morrone of the Majella.  He led a pious life, fasting every day apart from Sunday, wearing a haircloth shirt roughened with knots and a chain of iron around his emaciated frame.  His entire day, and much of his night, was dedicated to prayer and labour.  

Pietro’s life of solitude was not to last.  As news of his saintly piety spread, others tried to follow him and imitate his rule of life.  Pietro withdrew to a deeper, wilder and more inaccessible cave of the Majella (Eremo di San Giovanni), but a community of fellow hermits still developed on the Majella that grew incessantly.  By the time of his death in 1296 he had established the religious order of the Celestine monks, with 600 Celestini and 36 monasteries.

The late 1200s was a battlefield of religious and political controversy with France, England, the Spanish Aragon and the reigning Popes in bitter conflict.  It was into this turmoil that Pietro, in the latter years of his life, was thrown.  In 1292 the reigning Pope Nicholas IV died and the feuds amongst infighting cardinals and their clans meant that more than two years passed with the conclave being unable to agree on the succeeding Pope.  

After a two year impasse, the unrest between the rival factions became more serious and the legitimate election of a new Pope became more urgent.  It was amongst this chaos that the powerful Cardinal Orsini reported that God had told him to elevate a pious hermit to the papacy, or face divine chastisement.  This proposition was seized upon by the exhausted conclave and the election was made unanimous.  Who better to control and manipulate, thought the Cardinals, but “an aged, simple and almost illiterate Benedictine hermit?”

Eremo San Pietro, Majella Morrone
Pietro, now aged 79, reluctantly left his beloved Majella and, with tears in his eyes, accepted the decision and became Pope Celestine V, reasoning that it was the will of God.  He was crowned not in Rome but in his familiar church of Santa Maria Collemaggio in Aquila within Abruzzo, a church that he had had constructed many years before when inspired by a dream that the Virgin Mary had asked him to build a church on that spot. 

He was, however, a weak and ineffectual Pope within a power-laden ecclesiastical system and made many serious mistakes in the five short months of his papacy.  Eventually he expressed a wish to resign and, possibly manipulated by the wily canon lawyer Cardinal Caetani (who was later to succeed Celestine V as the next Pope, Boniface VIII), effected his resignation, donned his hermit’s garb and retraced his steps back to the solitude of the depths of the Majella.  The legitamacy of his resignation was challenged and Boniface issued orders that he be “detained”.  Celestine escaped capture within the Majella for several months before attempting to flee to Greece with the help of his friends and compatriots.  He was finally captured at the foot of Mount Gargano in Puglia, southern Italy and delivered into the hands of Boniface VIII who confined the old man to a dank and dark cell in the castle of Fumone near Anagni.  Celestine died here, in his 81st year.  

In 1313 San Pietro was canonised and his remains were transferred to the church of Santa Maria Collemaggio in Aquilla, where they remain to this day despite the Basilica (as it is now) being severely damaged by the earthquake of 2009.  San Pietro’s remains miraculously survived.

Understood in the context of all that has gone before, The Spiritual Trail becomes far more than simply another multi-day hike, albeit amongst spectacular scenery.  It is a journey through time and history that you cannot fail to feel deeply, becoming completely absorbed and in awe.

Wild camping on the Majella Morrone



THE MAJELLA, WITH KEY POINTS ALONG THE SPIRITUAL TRAIL HIGHLIGHTED